Circ. 6-2012: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità  Garante della Concorrenza  e del Mercato

 La  proposta  che  l’Autorità  Garante  della  Concorrenza  e  del  Mercato  ha formulato  ai  fini  della Legge annuale per il mercato e la concorrenza per l’anno 2012 e che il Governo prenderà come base dei suoi interventi sono, per quanto riguarda la nostra professione, pesantissimi.
Tali proposte si riassumono nella
a) abolizione  espressa di qualsiasi forma di tariffano e, conseguentemente,  abrogazione dell’ari 3,  comma  5,  lett. d),  del  D.L.  13 agosto 2011,  n.  138, convcrtito  in legge  dalla  L.  14  settembre 2011, n. 148, nella parte in cui prevede che in caso di mancata determinazione consensuale  del compenso,  quando  il  committente  è  un  ente  pubblico,  in  caso  di  liquidazione  giudiziale  dei compensi,  ovvero nei casi  in cui  la  prestazione  professionale  è  resa  nell’interesse  dei  terzi  si applicano  le tariffe  professionali stabilite con decreto dal Ministro  della Giustizia;
b)  esclusione  della  funzione  disciplinare  in  capo  agli  Ordini,  da  attuarsi  mediante  modifica dell’ari.  3,  comma  5,  lett.  f),  del  D.L.  13  agosto  2011,  n.  138,  convertito  in  legge  dalla  L.  14 settembre  2011,  n.  148,  prevedendo  espressamente  che  negli  organi  indicati  nella  norma  per l’esame  delle  questioni  disciplinari  entrino  a  far  parte  anche  membri  non  iscritti  agli  albi  e, limitatamente ai consigli locali, iscritti ad albi diversi da quello territoriale di competenza; 2;
e)  limitazione  dei  poteri  dei  Consigli  degli  ordini  alla fissazione  di  requisiti  minimi  dei  corsi   di formazione,  senza  alcuna  necessità  di  autorizzazioni  o  riconoscimenti  preventivi,  prevedendo forme di auto-dichiarazione da parte degli organizzatori con meri controlli a campione;
d) (omissis,  riguarda i Notai);
e) abrogazione dell’articolo 2, comma  1, lett.  b) del D.L. 4 luglio 2006, n. 233, convertito  in legge dalla  L.  4  agosto  2006,  n.  248,  nella  parte  in  cui  prevede  il  controllo,  da  parte  degli  ordini professionali,  sulla trasparenza e veridicità dei messaggi pubblicitari veicolati dai  professionisti.
Le conseguenze,  in caso di accoglimento  delle proposte, sarebbero le seguenti:
a)  l’abolizione  “totale”  delle  tariffe  apre  nuovi  e  notevoli  problemi  applicativi,  in  specie  nella liquidazione  giudiziale  dei  compensi  e  nei  casi  in  cui  la  prestazione   professionale  è  resa nell’interesse  dei terzi;
b)  il totale  snaturamento  della  composizione  degli  organi  disciplinari  e la perdita della  funzione giurisdizionale  per il Consiglio Nazionale  Forense;
e)  l’Ordine avrebbe ancora  la possibilità di organizzare eventi,  ma non più quella di contribuire economicamente  alle iniziative  delle Associazioni  Forensi,  perché  un tanto “turberebbe”  il  libero mercato  sulle formazioni;
d)  il  potere  di    verifica  sulla  trasparenza  e  veridicità  della  pubblicità  da  parte  degli   Ordini secondo   l’Autorità  non  troverebbe   alcuna   giustificazione   razionale   nell’ambito   del   nostro ordinamento  giuridico  poiché  il controllo  della  pubblicità  spetta  ai sensi del  D.Lgs.  n. 206/2005 (c.d. Codice  del consumo) e del D.Lgs. n.  145/2007 all’Autorità.
Di  conseguenza  la  modifica  normativa  proposta,  partendo  dal  presupposto  che  non  debba esserci  alcuna verifica, né ex ante né successiva, da parte degli Ordini  sui messaggi  pubblicitari veicolati dai professionisti,  assegnerebbe  all’Autorità garante  della concorrenza e del mercato  la competenza  ad  esercitare  il  controllo  sulla  correttezza,  veridicità  e  non  ingannevolezza   dei messaggi  pubblicitari diffusi da qualsiasi soggetto  nell’ambito dello svolgimento della  sua attività economica,  e quindi anche dai soggetti che svolgono attività libero professionali e  intellettuali.
Sabato  14 gennaio a Roma  ci sarà  la riunione  di tutti  i Presidenti  dei Consigli dell’Ordine,  delle Unioni   Regionali  Forensi,  della  Cassa   Forense,  dell’OUA,  delle  Associazioni  Forensi   per decidere  sulle  iniziative  da  intraprendere  per  la  tutela  della  indipendenza  ed  autonomia dell’Avvocatura.
In   tale   occasione   è   stato   convocato   anche   il   Comitato   Organizzatore   del   Congresso Straordinario,  già  deliberato  il  20  dicembre  u.s.  che  si  terrà  entro  il  mese  di  aprile  2012,  per discutere   i  temi   nodali  del   ruolo   dell’Avvocatura   nel  processo   di  crisi  economica   e  di rinnovamento del  Paese.
Il Consiglio  dell’Ordine  si riserva, se necessario,  di convocare  una Assemblea Straordinaria  ove si rendesse  necessario assumere  con urgenza decisioni  di rilievo di dissenso alle  modifiche  che il  Governo  si  appresta  ad  emettere,  se  le  stesse,  come  si  teme,  saranno  tali  da   incidere profondamente,  tanto  da  stravolgerli,  sui    principi  che  da  sempre  hanno  costituito  la  base dell’Avvocatura.
Cordiali  saluti