Solo il tuo nome mi è nemico

Dal 15 gennaio “Solo il tuo nome mi è nemico: Shakespeare, la mediazione e l’allenamento alla responsabilità” il nuovo progetto che coinvolge l’Associazione Thesis, Adotta uno Spettacolo, Ordine degli avvocati e Organismo di Mediazione di Pordenone.

“Solo il tuo nome mi è nemico: Shakespeare, la mediazione e l’allenamento alla responsabilità” è il nuovo format di lezione-spettacolo rivolto agli studenti delle scuole superiori da “Adotta uno Spettacolo”, lo storico progetto con il quale l’Associazione Thesis di Pordenone da più di 20 anni porta il teatro fra i giovani e i giovani a teatro. E lo fa anche con iniziative come queste, che cercano di parlare ai giovani con i linguaggi dell’oggi (l’anno scorso ha avuto un successo al di là di ogni aspettativa il progetto dei “Promessi sposi 2.0”), ma utilizzando i versi immortali dei grandi della letteratura.

Dietro l’operazione ci sono tre attrici e registe – Maria Ariis, Carla Manzon e Paola Salvi – che hanno scritto il testo, dirigeranno le lezioni spettacolo e due saranno anche in scena. Ma la particolarità è che sul palco ci saranno anche due avvocate, Grazia Pirozzi e Daniela Vaccher, mediatrici che fanno parte dell’Organismo di mediazione forense dell’Ordine degli avvocati di Pordenone, realtà che con Thesis e Adotta uno Spettacolo promuove il progetto, sostenuto da Fondazione Friuli e Friulovest Banca.
Saranno coinvolti nel percorso 1500 ragazzi delle scuole superiori di Pordenone e provincia, in quattro giornate di rappresentazione: il 15 gennaio a San Vito al Tagliamento, il 16 a Sacile, il 17 a Pordenone e il 18 gennaio a Maniago.
Attualissimi e universali temi dell’opera: il potere e i limiti dell’agire nel “branco”, il duplice valore delle emozioni nelle relazioni interpersonali (filtro o risorsa), la dinamica con cui si scatena l’aggressività e il conflitto, l’innamoramento come innesco per un positivo comportamento d’inclusione.

E saranno i ragazzi, alla fine, a decidere il destino dei due sfortunati giovani, dopo un percorso narrativo che, dalle pagine dell’opera, poterà fino alla simulazione finale di una mediazione civile fra le famiglie Capuleti e Montecchi. Ogni volta dunque la storia potrà avere un finale diverso e decidere se a vincere sarà la “cattiva stella”, invocata da Shakespeare come causa della tragica sorte dei due innamorati, oppure una nuova “buona stella” che salverà le loro vite in nome dell’amore.

Il progetto ha già suscitato grande interesse, per l’originalità nell’affrontare temi e situazioni vicine alla sensibilità giovanile coniugando i grandi “classici” al mondo delle relazioni tra adulti e adolescenti, tanto da aver attirato l’attenzione anche dei media nazionali, come testimoniato tra l’altro dall’ampio spazio di approfondimento dedicato dal Corriere della Sera.

Per info sul progetto Adotta uno spettacolo: