Inaugurazione anno giudiziario 2017

Discorso Presidente CNF

Si allega l’intervento del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Avv. Andrea Mascherin, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte di Cassazione.

Allegato

Equo compenso e consigli giudiziari al centro delle rivendicazioni di OCF

Nel corso delle cerimonie di inaugurazioni dell’anno giudiziario, tenutesi in tutte le sedi di Corte d’Appello, i Presidenti degli Ordini Forensi Distrettuali si sono soffermati sulla nascita dell’Organismo Congressuale Forense, che il Congresso Nazionale di Rimini, con un’ampia maggioranza, ha indicato quale proprio organismo esecutivo in attuazione dell’art. 39 della legge professionale. I Presidenti distrettuali e i componenti di OCF intervenuti hanno rimarcato la piena sinergia fra l’Organismo e il Consiglio Nazionale Forense.
Equo compenso e un ruolo più rilevante degli avvocati all’interno dei consigli giudiziari, al centro delle rivendicazioni che, per conto di OCF, Presidenti Distrettuali hanno rappresentato nei propri interventi.
Sul primo punto, dopo le rassicurazioni del Ministro Orlando, che proprio al Congresso di Rimini aveva sottolineato l’opportunità e necessità di un intervento legislativo, è stato il sottosegretario alla Giustizia, Enrico Costa, che, rispondendo all’Avv. Sandro Vaccaro, Presidente dell’Ordine genovese, ha assicurato che il DDL di iniziativa ministeriale è già pronto e sarà presto approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il Presidente dell’Ordine di Firenze, Avv. Sergio Paparo, nel suo intervento, oltre che sul tema dell’equo compenso, si è soffermato su quello della presenza e di un ruolo più pregante degli avvocati nei consigli giudiziari, altra questione cara all’Avvocatura ed all’OCF.
“A questo proposito salutiamo davvero come una gran bella notizia (ed un ottimo avvio nella prospettiva appena auspicata) la delibera assunta proprio nei giorni scorsi dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura con cui, in attuazione del protocollo d’intesa stipulato con il C.N.F., è stato deciso di realizzare un significativo “rafforzamento del dialogo con gli avvocati” (sono parole del Vice Presidente Legnini) con la previsione di una interlocuzione strutturata dei dirigenti degli uffici con i Consigli dell’Ordine per quanto concerne l’organizzazione dell’attività giudiziaria” ha affermato l’Avv. Paparo, aggiungendo: “questa importante decisione costituisce la migliore risposta a quanti, in questi ultimi mesi – in forza di un “pregiudizio antistorico (così lo ha giustamente qualificato il Primo Presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio) – hanno fatto ricorso ad argomenti francamente inaccettabili per contrastare l’ipotesi di riforma della normativa sui Consigli Giudiziari nella parte che dovrebbe prevedere un maggior ruolo e più ampie prerogative per la componente forense designata dai Consigli dell’Ordine”. Una risposta ai vertici di ANM, che in più occasioni avevano criticato il Ministro che anche su questo punto si era espresso favorevolmente nel corso del Congresso di Rimini e in precedenti occasioni.
A Messina, infine, si è registrata una forte iniziativa di protesta che ha visto insieme Avvocati e Magistrati, che hanno lasciato l’aula, in cui si svolgeva la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, al momento dell’intervento del delegato del Ministero della Giustizia Santi Consolo.
In una nota congiunta, a firma del Presidente dell’Ordine di Messina e componente di OCF, Avv. Vincenzo Ciraolo, e del Pres. della Giunta Distrettuale di ANM, Dott. Ssa Caterina Mangano. Si sono spiegate le ragioni della protesta: “La decisione di abbandonare l’aula per tutta la durata dell’intervento del delegato del Ministro della Giustizia, è il nostro modo per fare arrivare forte e chiaro a Roma il segnale della nostra disapprovazione per il trattamento riservato dal Governo al nostro Distretto giudiziario. Una disapprovazione che vede uniti avvocati e magistrati a difesa della giurisdizione del proprio territorio e dei suoi abitanti, contro una politica a doppio binario che ha, di fatto, abbandonato i Distretti corrispondenti alle aree più deboli dal punto di vista socio – economico”.

Fonte: webradioiuslaw.it